venerdì 11 novembre 2011

prima ci fanno fallire e poi li invochiamo come salvatori

Il 1° novembre del 2011 il primo ministro greco ha pagato con il proprio "posto di lavoro" la proposta democratica (anche se "vagamente" machiavellica) di chiedere ai cittadini greci un'opinione, una scelta sul futuro, in poche parole: auto-determinazione.

Oggi il presidente del consiglio europeo tal Herman Van Rompuy (se sei curioso clicca qui), l'ennesimo economista nelle istituzioni che dovrebbero rappresentare i cittadini, ha fatto visita al nostro capo di stato dichiarando che "l'Italia non ha bisogno di votare, ha bisogno di riforme". Nulla da eccepire sulle riforme, ma mi viene una domanda: questo distinto signore ricopre una carica pubblica e è influente, è il presidente del consiglio europeo, ma... esiste un cittadino europeo che abbia dato un voto a questi signori?

Idem con patate potremmo fare la stessa domanda per Mario Draghi, o il suo predecessore Jean-Claude Trichet (ovviamente banchiere anche lui), che si permettono di "dire" (ma è un'imposizione) cose del genere:
  • "C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende" leggi la lettera completa)
  • "[...] il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi" si riferisce ai dipendenti pubblici, non il suo ovviamente da ex super dirigente pubblico.
Morale della favola, tra pochi giorni andrà al governo un altro economista (tanto per sancire ulteriormente che viviamo per l'economia e non il contrario), il professor Mario Monti, bocconiano, ha lavorato "casualmente" presso la Goldman Sachs, una delle banche d'affari principalmente responsabili della crisi finanziaria che viviamo.

La coincidenza curiosa è che il professor Mario Draghi non è stato il primo presidente del consiglio ex dipendente della Goldman... gli fa compagnia Romano Prodi, e guarda caso, però non come primo ministro anche il nostro Mario Draghi... che casualità oserei dire!

Esiste infatti un fitto flusso di passaggi tra la Goldman ed i governi (o istituzioni pubbliche), è una strategia comune alle aziende di consulenza; un'azienda in difficoltà "chiede" una consulenza a una azienda qualificata nelle varie ristrutturazioni e organizzazioni, finito il mandato, l'azienda (che sempre più spesso non è impersonabile in una persona ma in fondi d'investimento che comprano azioni qua e là) assume il consulente come dirigente, quest'ultimo per prima cosa chiede una consulenza ovviamente alla sua ex azienda e così via.
Controprova di quanto dico: pochi giorni fa, nell'azienda in cui lavoro, si è insidiato un nuovo amministratore delegato, ovviamente la prima cosa che ha fatto è stata chiedere una consulenza ai soliti consulenti che "bazzicavano" nella azienda precedente.

Da Santa Wikipedia:

Dirigenti della Goldman Sachs passati alla funzione pubblica

  1. Romano Prodi, da consulente Goldman Sachs a Presidente del Consiglio in Italia
  2. Mario Draghi, da Vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca d'Italia e BCE
  3. Mario Monti, dalla Commissione Europea sulla concorrenza alla Goldman Sachs; nominato poi Senatore a vita dal Presidente della Repubblica G. Napolitano (2011)
  4. Massimo Tononi, dalla Goldman Sachs di Londra a sottosegretario all'Economia nel governo Prodi del 2006
  5. Gianni Letta, membro dell'Advisory Board di GS è nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Berlusconi (2008)
  6. Robert Rubin, da dirigente Goldman Sachs a segretario al Tesoro presidenza Clinton
  7. Henry M. Paulson, da vice Presidente di Goldman Sachs a Segretario al Tesoro sotto presidenza G.W. Bush
  8. Robert Zoellich, da dirigente Goldman Sachs a vicesegretario U.S.A.
  9. William Dudley, da dirigente della Goldman Sachs a capo della Federal Reserve Bank di New York, il distretto principale azionista della Federal Reserve
  10. Paul Thain, da Presidente Goldman Sachs nel 2003 a capo del New York Stock Exchange
  11. Philip D. Murphy, da presidente Goldman Sachs in Asia a Responsabile per la raccolta fondi per il Partito Democratico U.S.A.
  12. Joshua Bolten, da dirigente Goldman Sachs, a capo del gabinetto della Casa Bianca
  13. Gary Gensler, sottosegretario al tesoro
  14. Jon Corzine, da ex presidente Goldman Sachs a Governatore del New Jersey
prima ci fanno fallire e poi li invochiamo come salvatori...

Forse sarà il caso di aprire gli occhi...

1 commento:

Kylie ha detto...

Non riusciamo a salvarci...

Bacio e buona domenica!