lunedì 25 giugno 2007

Poveri Boss


Intanto, nel paradosso di questi nostri tempi, come dato secondario eppure emblematico, risalta il tono dei due mafiosi indispettiti contro la «debolezza dello Stato» (causa indulto), decisi «a rompere le corna e scippare la testa a cani sciolti e scappati di casa», come diceva infuriato Bisesi: «Il problema dei ladri c’è stato sempre, non solo qua. Ma ora con quest’indulto siamo rovinati». Affermazioni che richiamano frasi famose finite nello Stupidario di mafia scritto da Lino Buscemi e Antonio Di Stefano. Come quella di Gaspare Mutolo, il pentito accusato al processo di furti, minacce, abigeati, quasi offeso: «No, signor giudice, mai commessi reati infamanti, io solo omicidi». Stava per scoppiare così una guerra contro i cosiddetti «scassapagghiari», malavitosi che turbano la tranquillità di commercianti e imprenditori già piegati dalla vera mafia e quindi «protetti». Non a caso Libreri e Bisesi tranquillizzano un imprenditore edile vittima di un furto, nonostante paghi regolarmente il pizzo. Ne parlano attraversando la zona industriale di Termini Imerese, trenta chilometri da Palermo, Fiat, Enel, aree ancora libere, campi di golf e residence costruiti con i soldi della mafia. Ne discutono beati: «Questa è una miniera ». NO COMMENT

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