martedì 19 maggio 2009

Istantanee da Senigallia

Colgo l'occasione per fare un paio di riflessioni sul fine settimana all'insegna della fotografia stenopeica, con la presentazione di libri, mostre ecc ecc.

Mi sono lasciato volutamente un giorno di riposo per riflettere a fondo su quello che è successo, ma soprattutto sulle sensazioni che ne sono scaturite. Per quanto riguarda il libro non ho niente da dire, ne sono onorato, c'è stata una semplice presentazione condita da una lectio magistralis sul foro stenopeico da parte dei vari Luigi Cipparone, Vincenzo Marzocchini. Mi ha lasciato un po' di amaro in bocca soltanto gli interventi di Alessandra Capodacqua "la fotografia stenopeica è vera perchè non ci sono lenti che interpretano la realtà" (intervento del tutto superfluo alla luce delle foto presentate, considerando che le doppie esposizioni non sono poi così vere) e Massimo Stefanutti, arrivati in deciso ritardo e subito seduti al tavolo "buono". Sì proprio così, esisteva un tavolo "buono" anche in questa occasione. Lo dimostra il fatto che i "selezionatori" per la mostra collettiva hanno partecipato anch'essi alla mostra e, guarda caso, le loro foto erano nei punti migliori. Praticamente la selezione per la mostra collettiva si poteva leggere come "avete l'onore di esporre insieme a tizio caio e sempronio". Divagazione sulla mostra a parte, un'altra frecciata che ha fatto vacillare l'amore per questa disciplina è stato nello specifico l'intervento di Stefanutti (sintetizzando) "Noi abbiamo la possibilità di diventare il primo movimento al mondo. Abbiamo fatto questa selezione, con maglie molto larghe, ci sono ottimi lavori però dobbiamo ancora lavorare per migliorare". Ad essere sincero non mi ci sono ritrovato per niente. A me non interessa assolutamente diventare il primo movimento al mondo perchè va contro i principi basilari di questa disciplina. Se la fotografia stenopeica è calma e riflessiva, perchè il mezzo ti obbliga ad intraprendere questa strada in controtendenza rispetto al mondo di tutti i giorni, perchè innescare la miccia della competizione anche in questo campo? Anche il giorno dell'innaugurazione della mostra si è purtroppo trasformato in un'occasione di discussione tecnico/fondamentalista sui mezzi di acquisizione delle immagini più che sulla comunicazione ed un modo di essere della fotografia a foro stenopeico. Mi sono "disintossicato" dalle discussioni feroci canon/nikon, pixel sì pixel no, ccd sì ccd no, e mi sono ritrovato a discutere sui fori zeiss...
Non tutto però è negativo, anzi, a conti fatti il bilancio è decisamente positivo, se non altro perchè 3 mie foto sono in un museo, sono apparso su un libro, ho capito quali sono le tendenze attuali e le immagini che vanno di moda, ma soprattutto ho conosciuto un paio di persone (Claudio di Sarzana e Delio dal Toronto) che hanno valso tutto il "boccone amaro" ingoiato nelle ore precedenti. Con loro infatti ho disquisito dei dubbi che avevo, dei prodotti da usare (forse troppo), dalle tecniche da utilizzare, ma soprattutto con il mitico Claudio penso di aver condiviso in pieno lo spirito che ci spinge ad utilizzare delle scatole di cartone (o di mogano) con un foro fatto con lo spillo delle suore, ovvero la calma, la semplicità, un po' di pazzia, ed una buona dose di solitudine.

3 commenti:

Lenola Daily Photo ha detto...

i tuoi lavori trasmettono visioni, proiettano, piuttosto che la realtà oggettiva, un inconscio proprio della memoria di chi guarda.
uno scorcio della propria memoria, di una notte, un giorno, un'altra vita.

Ruz ha detto...

Grazie mille

balpa ha detto...

apprezzo e condivido le riflessioni del tuo post.