lunedì 4 aprile 2011

La meritocrazia

Leggo in questo interessante articolo de "la Repubblica" (qui), che si è conclusa la trattativa per l'elezione dei presidenti di ENI, ENEL, FINMECCANICA e POSTE.
Il governo nel mezzo ed i vari movimenti e partiti a tirare la giacca, chi a destra e chi a sinistra, ovviamente in questi casi vince il più bravo, sì, ma a fare cosa? Ve lo dico io: il più bravo a non prendere posizione, quelli che in azienda (viscidi) si adattano a tutto quello che trovano stile blob. Anche questa volta è andata così, clamorosa sarebbe stata l'elezione di un ex-ministro (della giustizia) a capo di un colosso della "difesa" (o meglio della guerra).
Mi chiedo solo una cosa: se i dirigenti, amministratori delegati e presidenti vengono decisi direttamente da palazzo Chigi (perchè in queste finte s.p.a. lo stato ha la maggioranza), non si tratta, nei fatti, di un'azienda pubblica? Quindi perchè non si indice un regolare concorso pubblico? O addirittura non votiamo? Visto che le decisioni di questi presunti "manager" influiscono di più delle scelte dei politici locali?

Morale della favola: la meritocrazia ha vinto di nuovo.

5 commenti:

ecudiélle ha detto...

pucci pucci, quando scrivi di attualità con toni gnegnè fai tenerezza

encore encore

Ruz ha detto...

hai ragione, sono anche un po' patetico, ma non meno di 5 minuti fa è venuto alla mia scrivania proprio uno di questi esemplari (super dirigente messo lì dalla politica) ha ragionarmi di meritocrazia....

sia bene chiaro, io non sono un santo, stavo leggendo l'articolo de "la repubblica", ma per lo meno ho una tariffa oraria piuttosto bassa

premio petrolio ha detto...

Vorrei vederli ardere sul rogo della meritocrazia! Se son santi… 666)

Ruz ha detto...

riuscirebbero a farsi approvare il decreto anti rogo :-)

Anonimo ha detto...

E' una vergogna generale, in ogni settore c'è la mela marcia..
Ciao Ruzzy! :)