martedì 31 luglio 2007

Fine del colonialismo inglese in irlanda?



Oggi, dopo 38 anni, termina la più lunga missione all'estero dell'esercito britannico. Il ruolo dell'esercito di sua maestà è stato a dir poco controverso. Le prime regole d'ingaggio prevedevano che l'esercito funzionasse come forza di interposizione, durante i cortei, tra i manifestanti cattolici e protestanti. Con l'avvento dell'IRA, e l'inasprimento degli scontri, il ruolo dell'esercito cambiò radicalmente, sostenendo militarmente le forze di polizia durante le cosiddette "operazioni di sicurezza".

Solo nel 1972, durante il picco della guerra civile (ci furono 500 vittime), l'esercito si macchiò di uno degli episodi più bui della storia d'Irlanda, il famoso Bloody Sunday in cui morirono 13 manifestanti cattolici. Torture e gambizzazioni furono denunciate in un rapporto delle nazioni unite negli anni '90.

Per fortuna a seguito delle ultime elezioni, e la successiva formazione di un governo capeggiato dai due nemici storici Ian Paisley (Democratic Unionist Party, protestante) e Martin Mc Guinness (Sinn Fein, 'Solo noi' in gaelico, cattolico), per l'Irlanda del Nord si è concluso un lento e travagliato processo di pace, iniziato nel 1998 con gli Accordi del Venerdì Santo.

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