domenica 3 agosto 2008

Riflessioni


Lo devo ammettere, è un annetto circa che praticamente non scatto quasi più niente in digitale. Non vorrei essere fraineso, non lo ripudio, anzi lo trovo fondamentale, ma solo per alcune mie esigenze. Per quello che invece è per la fotografia, ovvero un passa tempo, il frenetico ritmo mira-scatta-scarica-aggiusta i livelli su fotosciop, non rappresenta più un passa-tempo, bensì un macina-tempo di fronte al computer, e non ne posso più (per non parlare poi del leggero senso di nausea di quando vedo degli HDR scattati dai neo "foto-naturalisti"). Voglio ripetere che tutto questo vale per me, per chi "vede" una certa foto già stampata su un determinato ipo di carta per ottenere un certo tipo di bianco, un certo tipo di effetto, una mascheratura già in fase di scatto, o una spennellata di emulsione liquida su un dettaglio che rende la foto unica ed onirica, ecco il mio obiettivo. Unica ed onirica, le mie foto devono essere così. I volumi scomparire le prospettive rovesciarsi, l'esposizione disturbare, il fermo non esistere, il movimento diventare chiaro a chi legge una foto che diventa quasi la chiave di lettura di un mio stato d'animo, non tanto al momento dello scatto, ma durante il mio lavoro di fronte a chimici ed ingranditore, dove finalmente la luce passa il turno ed entrano in gioco le mie mani.

In quest'ottica, la foto a foro stenopeico rimane il massimo per sfogare i miei istinti, insieme magari all'utilizzo di pellicole polaroid (un mondo incredibile). Un'altra tecnica degna di nota che però sfrutta l'accuratezza e precisione per fornire visioni parziali, è la fotografia macro di grandissimo dettaglio con rapporti ben superiori al 1:1. In questa ricerca dell'onirico, ho riscoperto persino il digitale, da qui sono nate le mie "luride figure", fotocopie di foto digitali trasferite su carta da disegno ispirato dal movimento di strappo delle polaroid, che hanno ricevuto degli inattesi apprezzamenti da molte persone. E ben venga anche la lomografia, si la fotografia scattata con toycamera, che, "imitando" la foto stenopeica, ma non eguagliandola, cerca di ridurre al minimo l'aiuto che la macchina fotografica ti da per scattare le foto, il tutto, secondo me, a vantaggio della creatività. Un ottimo esempio è il sito http://www.meikk.com/index.html

Nessun commento: