lunedì 15 ottobre 2007

Sono inorridito


Vi prego, leggete questo articolo apparso su "la Nazione" di Domenica scorsa. Io trovo la condotta morale di quest'uomo assolutamente scandalosa. Frasi come quella che cito mi fanno venire il voltastomaco: "[...] si ritiene che l'acqua sia un diritto incontrovertibile. Invece è un bene che si acquista, si paga ed è soggetto alle regole del diritto". Ripeto sono indignato. Quest'uomo, Renzo Fagioni, è vicepresidente di Publiacqua, non è messo in quel ruolo perchè è stato bravo a scuola o perchè ha vinto un concorso, lo ha messo la politica. E la politica a Pistoia (che non scordiamocelo è il socio di maggioranza di publiacqua) è da 50 anni del solito colore, per giunta da due anni è anche il colore del governo nazionale, il solito che, nel programma, ha scritto, a chiare lettere, che l'acqua è un bene comune e non un merce. Quest'uomo quindi, oltre ad essere incoerente con la linea politica attuale, ha clamorosamente violato un diritto umano, e va, quindi, assolutamente rimosso dalla carica. Non esagero, il Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti Economici, Sociali e Culturali ha affermato che l’accesso ad una fornitura adeguata di acqua per uso personale e domestico costituisce un diritto umano fondamentale di ogni persona. Nel suo “Commento generale” n°15 sull’attuazione della Convenzione internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del 1966, il Comitato precisa che “il diritto umano all’acqua è indispensabile per condurre la propria esistenza in condizioni di dignità umana". Ci sarebbe abbastanza materiale per una denuncia al tribunale internazionale. Se proprio vogliamo insistere però, abbiamo anche l'aiuto dal parlamento europero [1. Strategia per il Mercato interno – Priorità 2003-2006 - soluzione del Parlamento Europeo sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al parlamento Europeo, al Comitato economico e
sociale ed al Comitato delle regioni(COM(2003) 238- C5-0379/2003-2003/2149(INI)] che dice:
[...]
3. respinge i tentativi di fare disciplinare le acque ed i servizi di smaltimento e dei rifiuti da una direttiva settoriale del mercato unico; ritiene che non si dovrebbe realizzare la liberalizzazione dell’approvvigionamento idrico (compreso lo smaltimento delle acque reflue) in vista delle caratteristiche spiccatamente regionali e delle responsabilità a livello locale in materia di approvvigionamento di acque potabili e di vari aspetti relativi all’acqua potabile; chiede tuttavia, senza arrivare alla liberalizzazione, che l’approvvigionamento idrico venga "ammodernato" secondo principi, standard qualitativi e requisiti di efficienza;
[...]
5. ritiene che, essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno;

mi sembra già abbastanza

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per l'informazione. Alla faccia dei "comunisti": questo mi pare milton friedman!